La scrittura è lo scalpello con cui scolpisco le emozioni grezze come cubi di marmo.
È la capacità nelle mie mani di plasmare come terracotta o plastilina i sentimenti, le idee, i sogni, le storie impossibili che possono diventare possibili e quelle possibili per renderle infinite, immortali.
La scrittura è un’interprete tra me e la mia pelle che tocca il mondo.
Tra me e il mio fiato che lo respira.
Tra il mio cuore che sente il mondo e i miei occhi che lo vedono in righe e parole…e capitoli e pagine. E finali scelti da me che posso decidere se scrivere solo o interpretare. Poi cambiare, aggiungere amici e nemici e compagni di viaggio.
Dar musica al dolore in poesia.
La scrittura sono io che esco da me e mi posso vedere, cambiare misure e colori.
La scrittura è quel seme di mondo che tutti abbiamo dentro, che ci lega e accomuna.
La scrittura è un guardaroba di storie e emozioni e finali senza fine. La porto ovunque con me. Non occupa spazio. È nella mia mano. Sulla mia pelle. Nel mio respiro.
Cammino e scrivo.
Respiro e scrivo.
Mi emoziono e scrivo.
Soffro e scrivo.
Sono felice di scrivere anche quando scrivere fa male.
Anche quando non ho niente da scrivere il foglio bianco mi dice…sul foglio bianco c’è scritto comunque un pezzo della mia storia, legata all’ultimo uomo della terra. Che per un altro uomo della terra, quell’ultimo, sono io.
Chiara Domeniconi